Folkloristiche - rievocazioni
nomina del capo balestriere e consegna del palio delle quattro porte (quarta domenica di gennaio – Santuario della Madonna delle Grazie). Come risulta da un documento storico del 1457 che si trova nell’archivio comunale di Città di Castello i balestrieri della nostra città tiravano la “balestra manesca solo con le mani e da stazione eretta” a differenza della normale balestra appoggiata per il tiro in un apposita base. Sono quattro i tornei che si svolgono nel corso dell’anno, così come le porte della città: Porta San Florido, Porta Santa maria, Poerta Sant’Egidio e Porta San Giacomo L’iniziativa è preceduta da un corteo storico che da Porta San Giacomo raggiunge il Santuario della Madonna delle Grazie dove viene celebrata la Santa Messa. Quindi i notabili della Compagnia Storica dei Balestrieri dopo aver proceduto alla cerimonia dell’arruolamento dei nuovi adepti , consegnano il Palio delle Quattro Porte alla Contrada vincitrice in base al punteggio ottenuto nei quattro tornei ufficiali disputati nel corso dell’anno precedente ed alla nomina del “Capo Balestriere”, il miglior tiratore in assoluto.
RIEVOCAZIONE DEL CANTO DELLA PASQUELLA (sabato di gennaio precedente l’ Epifania - Centro storico, dalle ore 15.00 ). Un gruppo di stornellatori del Rione Mattonata, accompagnati da fisarmoniche, attraversano il centro storico cittadino proponendo vecchie strofe sul motivo dell’avvento di Gesù e sulla venuta dei Re Magi. Il tutto si riconduce ad una vecchia usanza delle campagne umbre quando era tradizione andare di casa in casa cantando stornelli e chiedendo cibarie con le quali poi veniva organizzata una grande mangiata. Le offerte ricevute dai commercianti e dai cittadini vengono devolute alla casa di riposo “Muzi Betti” di Città di Castello.
FESTA DELLA BATTITURA DEL GRANO (terzo fine settimana di luglio, loc.Piosina).
Nel contesto della festa che ripropone la battitura del grano nei modi e nelle usanze degli anni 20-30-40, vengono serviti dei piatti tradizionali legati alla cucina popolare a base di carne di anatra ed oca che venivano allevate nelle aziende coloniche appositamente per questa occasione, che oltre di lavoro era anche di festa. Il menù tipico è composto da: crostini con fegato d’oca - pastasciutta al sugo d’oca - arrosto di oca ed anatra al forno e contorno d’insalata e pomodori.
GIORNATE DELL’ARTIGIANATO STORICO ( ultimo fine settimana di agosto, o primo di settembre, Rione Prato ). Un quartiere di Città di Castello, quello del rione Prato, per quattro giorni torna indietro nel tempo, cercando di far rivivere le suggestioni e le emozioni dell’epoca rinascimentale. Vengono riproposte botteghe artigiane di antichi mestieri ricostruite fedelmente con materiali ed arnesi d’epoca; inoltre nelle piazze si esibiscono sbandieratori, giullari, balestrieri, falconieri mentre nelle taverne è possibile gustare piatti di antiche ricette e di antichi sapori.
FESTA DELLA MATTONATA ESTATE (ultimo fine settimana di giugno - Rione Mattonata)
La festa precede il Palio dell’Oca che si tiene la prima domenica di ottobre e comprende iniziative musicali, folcloristiche e gastronomiche.
RADUNO DUE CV E DERIVATE (ultimo fine settimana di giugno - parco Ansa delTtevere)
Al raduno partecipano “equipaggi” provenienti dall’Italia e da paesi europei; oltre le sfilate di queste particolari auto vengono organizzati, nelle tre giornate della manifestazione, intrattenimenti musicali e gastronomici.
PALIO DELL'OCA (prima domenica di ottobre - Rione Mattonata - dalle ore 15.00) .
La disfida dell’Oca è una versione popolare dei antichi tornei cavallereschi; l’oca è una versione economica del premio in palio, non la ricca damigella od un castello, ma un grasso pennuto. Il palio, preceduto da un corteo storico, è una gara che consiste nell’infilare un lungo palo, stando in piedi sopra un carretto , nel foro del mastello dell’oca ricolmo di acqua posto ad un’altezza di 2 metri da terra. Ogni rione partecipa con una squadra di concorrenti: due di questi sono adibiti al traino del carretto per la gara del “lanciere” avversario, il terzo in qualità di “lanciere”.
OFFERTA DELLA CERA ( novembre, domenica antecedente la festa del Patrono - dalle ore 17.00);
“La festa della fusione del grande cero” è certamente tra le più antiche fra le manifestazioni di omaggio ai Santi Patroni della città. L’ iniziativa risale al 1550 circa quando il Podestà accompagnato dai Priori, dai Nobili e dalle Confraternite portavano alla Cattedrale la cera per la fusione del grande cero da collocare a fianco della tomba di San Florido che durava esattamente 365 giorni. Attualmente il corteo storico è composto dalle Confraternite nei loro costumi antichi e dalle rappresentanze d’epoca (Magistrato, Capitano del popolo, Priori, Nobili, Cavalieri, Dame, Armigeri, Tamburini, Balestrieri, Rettori delle Università dei Mestieri ecc.) Dopo la fusione il cero viene portato in Cattedrale accanto alla tomba di san Florido e celebrata la funzione religiosa.