Eremo di Buonriposo
San Francesco, nei suoi pellegrinaggi verso La Verna, aveva come via quasi obbligatoria quella dell’Alta Valle del Tevere. Passando da Città di Castello era solito ritirasi in preghiera in un luogo isolato, posto nella collina a destra del Tevere sulle pendici del Monte Citerone. Qui esisteva già un romitorio, costituito da alcune grotte naturali, rifugio adatto alla preghiera e alla vita contemplativa. Il nome sembra abbia acquisito la denominazione attuale di Buon Riposo dalle parole dello stesso San Francesco che, quando si fermava per riposarsi in quella pace, era solito esclamare “oh che buon riposo!”.
L’antico Eremo, risalente al 1234, fu trasformato in Convento nel 1352; più tardi, nel 1402, fu aggiunta l’attuale chiesina, rimaneggiata nel 1641 da Pompeo dei Bourbon del Monte che, purtroppo, nella trasformazione danneggiò un affresco di ispirazione giottesca e pregevoli affreschi quattrocenteschi di scuola senese: Dopo la chiusura, avvenuta nel 1864, il convento divenne proprietà della famiglia tifernate Palazzeschi; attualmente appartiene alla famiglia Rossi che ne consente la visita ai numerosi pellegrini che transitano lungo il sentiero francescano che dal Santuario della Verna giunge fino ad Assisi.